Artrite reumatoide: le cure
La malattia al giorno d’oggi è curabile, forse guaribile. Farmaci antichi insieme ad innovativi bloccano la progressione della malattia.
Il reumatologo si sente fare con angosciata insistenza dalla paziente è: “Ma, potrò guarire dalla mia artrite?” La risposta è che l’artrite reumatoide si cura, anzi, al giorno d’oggi, si cura sempre meglio garantendo una qualità di vita sempre migliore, molto prossima a quella di un soggetto normale, però, allo stato attuale delle conoscenze, non si guarisce. Anche perché non se ne conosce la causa, e lo stesso meccanismo che determina la insorgenza delle lesioni non è completamente conosciuto.
Si può in modo sintetico affermare allo stato attuale delle conoscenze che:
- l’inizio della terapia deve essere il più precoce possibile (non di mesi, ma – quando possibile – di settimane)
- la modalità di approccio terapeutico deve essere molto aggressivo al fine di realizzare una precoce, sicura, efficace e duratura remissione della malattia
- la terapia deve prevedere la introduzione di farmaci di base (cioè di agire sul meccanismo della malattia) singolarmente o – come è da tempo preferibile – in combinazione per arrivare, in caso di documentata inefficacia, al trattamento con farmaci più risolutivi
- l scopo della terapia – anche potenziata dall’uso del cortisone – deve esser quello di arrestare le lesioni articolari e di prevenire le conseguenze delle lesioni non articolari entro il più breve tempo possibile
- qualsiasi terapia non deve mai perder di vista la malattia e ancor meglio il malato nella sua totalità perché non solo la malattia, ma anche il trattamento che si attua può rappresentare un rischio aggiuntivo di comparsa di altre patologie (infettive, vascolari, tumorali etc)