Osteoporosi e Artrosi

Osteoporosi

E’ rappresentata da una riduzione della massa ossea a qualsiasi causa riferita. Non dà sintomi dolorosi sino a quando non compare una frattura!

Quindi, sarebbe più corretto parlare di osteoporosi al plurale in quanto esistono diverse forme di osteoporosi, mentre nella accezione del profano con questo termine si identifica quella che compare nella donna in coincidenza con la menopausa a causa della caduta della quantità di ormoni sessuali femminili. Ma accanto a questa esistono anche altre forme di osteoporosi fra le più frequenti delle quali vanno menzionate:

Quella indotta dall’uso di cortisonici in qualsiasi età: è sempre correlata con la durata del trattamento e con la dose complessiva del cortisone: si sviluppa come evento indesiderato in tutti i casi in cui vi necessità di uso protratto di cortisone quindi non solo nell’artrite reumatoide lupus sistemico o sclerodermia, ma anche in pazienti con altre malattie come asma bronchiale, pemfigo, colite ulcerosa e morbo di Crohn etc. L’osteoporosi può ancora comparire:

  • in pazienti affetti da patologia della tiroide
  • in pazienti con gravi patologie dell’assorbimento intestinali o trattate con bypass intestinale per qualsivoglia affezione (ad es. morbo celiaco)
  • in soggetti di sesso maschile con insufficienza delle gonadi
  • a parte vanno considerate quelle forme, verosimilmente su base genetica, nelle quali non si riesca a dimostrare una causa plausibile responsabile della patologia


Una premessa importante riferendosi in senso lato al fenomeno osteoporosi è che il termina indica genericamente una riduzione della matrice calcica dell’osso che determina una sua ridotta resistenza alle sollecitazioni fisiche e soprattutto ai traumi con la ovvia conclusione della frattura. Questo evento può avvenire in modo subdolo e silenzioso nel corso di anni a livello della colonna (la paziente perde altezza e si vede comparire una ineliminabile pancetta dovuta al fatto che i visceri contenuti dell’interno dell’addome vengono spinti in basso dalla riduzione del volume della gabbia toracica per l’abbassamento dei corpi vertebrali) oppure in qualsiasi osso, ma significativamente a livello del collo del femore: si tratta in età avanzata di un temibilissimo evento che – a causa delle complicazioni – può rappresentare in molti casi l’evento terminale che chiude l’esistenza di un individuo magari intellettualmente vivace e attivo. Mentre le microfratture vertebrali sono subdole e poco avvertite se non sotto forma di dolori cupi e sordi a livello della colonna spesso scambiati come artrosi della colonna, quella traumatica a livello di qualsiasi osso lungo, ma specie del femore è fortemente agevolato non tanto dalla esistenza della osteoporosi di per sé, quanto dalla esistenza di un’andatura incerta con notevole instabilità nella deambulazione.

Quindi il reperto osteoporosi in sé non è equivalente di frattura assicurata ma solo di rischio aumentato: ma a questo rischio concorrono molti altri fattori taluni intrinsechi all’individuo come patologie neurologiche (ad esempio il morbo di Parkinson o la malattia di Alzheimer), disturbi visivi, incerta stazione eretta e deambulazione instabile, oltre che una lunga lista di fattori esterni quali, tacchi e scarpe inappropriate, pantofole, pavimenti scivolosi, pavimentazione pubblica maltenuta, tappeti: è dimostrato che il rischio è maggiormente evidente in ambiente domestico. Pavimento liscio o umido, pantofole, tappetini del bagno etc.

Le sedi più frequentemente colpite sono: polsi, femore e colonna vertebrale.



La quantità di massa ossea correla con lo sviluppo della massa muscolare: a qualsiasi età! Quindi i soggetti con bassa massa corporea (BMI) specie se realizzata a costo di forti diete oppure con modesta massa muscolare anche per mancanza di esercizio fisico, sono candidate molto forti a sviluppare osteoporosi. Immaginiamo cosa accada ad una giovane donna colpita da anoressia psichica: le conseguenze per l’osso saranno disastrose e vanno affrontate con grande impegno terapeutico!

Le persone in forte soprappeso o addirittura obese sono per contro relativamente protette dall’osteoporosi, ma il rischio fratturativo non è poi tanto ridotto, atteso che manca spesso loro quell’agilità che serve a preservare dalla conseguenze di traumi accidentali. Per non parlare dell’effetto deleterio del carico sull’apparato articolare con alto rischio di sviluppo di un’altra patologia reumatica, cioè l’osteoartrosi detta comunemente artrosi.

L’accumulo della massa ossea nell’individuo in crescita raggiunge il massimo intorno ai venti anni in coincidenza con la maturazione sessuale. Da quel momento il capitale osseo deve esser preservato: un momento critico per la donna è la menopausa: nei cinque anni successivi – a causa della fortissima riduzione degli ormoni sessuali – si ha una perdita di matrice calcica che in taluni soggetti può arrivare al 5% all’anno.

Artrosi

Uno dei costi sociali più elevati in relazione alla classe di malattia deriva da quella patologia definita come osteoartrosi e meglio conosciuta come artrosi. Si tratta di una vera malattia della struttura in toto della articolazione più che di uno stato di invecchiamento della stessa sic et simpliciter: a fasi di danno delle cellule che costituiscono la cartilagine dovuta a una forma di infiammazione silente e minimale, si alternano fasi importanti di infiammazione della stessa con versamento e progressiva deformazione dei capi ossei che , rivestiti di cartilagine, assicurano la particolarità fra due segmenti ossei ( ginocchio, dita , gomito, spalla etc.

L’artrosi è talora conseguenza di gravi artriti croniche quando si spegne il momento infiammatorio, ma per solito si manifesta o in talune articolazioni quali quelle delle dita per cause genetiche ( questi casi possono esser confusi con l’artrite reumatoide o psoriasica) oppure nelle articolazioni in cui il carico avviene in condizioni abnormi o per quantità ( soprappeso) o per direzione dlele sollecitazioni ( ginocchio, anca) o per usura della stessa ( il gomito dei martellisti o il polso dello scalpellino) Un dato inconfutabile è che l’associazione soprappeso e usura esercitano un’azione


drammaticamente accelerante la comparsa dell’artrosi : Tale è il caso del ginocchio che si logora prima della articolazioni dell’anca proprio perché la perdita delle direzioni del carico ( per legamenti alterati o menischi degenerati facilita sia la comparsa di lesioni artrosiche fra la rotula e il femore che fra il femore e la tibia.



La terapia medica è per solito poco utile, discutibile l’uso di farmaci intesi a proteggere o frenare la degenerazione della cartilagine, discretamente utile la infiltrazione non eternamente ripetibile con cortisone della articolazioni in fase di acuto dolore con versamento ( attenzione il cortisone comunque passa in circolo ed esercita effetti generali come ipertensione e diabete ). Di indiscusso beneficio la terapia termale ( la fangoterapia va categoricamente evitata in fase di acuta infiammazione ).