Esami radiologici: un criterio di razionalità
Gli esami radiologici devono rispondere ad un quesito diagnostico specifico ipotizzato dal medico o dallo specialista, altrimenti possono esporre il paziente a radiazioni.
Non ha senso abbandonarsi ad una richiesta a tappeto di esami radiologici per ricercare la presenza di lesioni che possano portare ad una data diagnosi di malattia reumatica e/o ortopedica!! Qualche esempio: prendiamo il caso di un giovane paziente ha avuto solo da qualche settimana una tumefazione anche notevole del ginocchio: non ha senso richiedere sic et simpliciter una radiografia del ginocchio. E’ infatti altamente improbabile – dato che i disturbi hanno avuto un esordio recente – che il radiologo possa trovare delle lesioni collegabili con il disturbo e semmai dovesse trovarne (con la eccezione di una frattura recente) è evidente che si tratta di lesioni consolidate e iniziate semmai molto tempo addietro. Allora appare molto più proponibile una buona ecografia possibilmente potenziata con ecopowerdoppler
che ci dica (nel caso si parli di sinovite) della entità della proliferazione infiammatoria della membrana di rivestimento interno, e, in buone mani anche delle possibili caratteristiche del liquido che vi si è accumulato. Le ecografia mette a disposizione in tempi molto rapidi delle informazioni fondamentali per il clinico, è agevolmente ripetibile, non comporta esposizione radiante e quindi puo’ esser ripetuta a breve distanza di tempo, a differenza della radiografia tradizionale e della TAC che invece comporta una notevole esposizione radiante di cui si deve necessariamente tener conto quando si tratti di pazienti in età evolutiva o di giovani. Purtroppo il potere di investigazione della ecografia non si può spingere oltre una certa profondità e quindi, quando il clinico sospetti che il versamento in un ginocchio sia da riferire a delle lesioni delle strutture dei menischi o dei ligamenti crociati, è indispensabile che ricorra alla Risonanza Magnetica (RM) preferendola alla TAC.
La RM consentirà di vedere queste strutture al meglio e con esposizione radiante praticamente nulla. La radiografia tradizionale invece potrà esser utilizzata in particolari situazioni come ad esempio nella artrosi delle ginocchia, quando, eseguita sotto carico consentirà di valutare al meglio l’aggravamento delle mal disposizioni degli assi di carico degli arti sotto carico oppure quando si voglia valutare al meglio una scoliosi e i suoi raggi di curvatura oppure quando si ricerchino delle fratture vertebrali da osteoporosi.