La gotta è veramente sparita?

No! Molte volte costituisce un malattia non diagnosticata perché non si misura l’uricemia e dei quadri di gotta vengono attribuiti a banale artrosi. Non solo ma la gotta è meno rara di quanto si sia sempre pensato nel sesso femminile. In altre condizioni, un aumento della uricemia notevole ( oltre 8,5-9 mg/dl) porta erroneamente alla diagnosi di gotta mentre , in realtà si è in presenza di uno stato di insufficienza renale che , anzi , è stato notato si accompagna ai valori più elevati di uricemia. Nelle forme croniche i cristalli di acido urico della artrite gottosa porta all’accumulo di questi cristalli al di sotto della cartilagine della articolazione e gli accumuli aprendosie confluendo distruggono una articolazione. Il materiale uratico si accumulo sul bordo del padiglione auricolare, nei tendini e soprattutto nelle interfalangee distali delle dita Infine gli urati formano delle raccolte sotto forma di voluminosi noduli ai gomiti ( vedi figure). Quadri come quelli delle figure in allegato non si dovrebbero più vedere in avvenire per l’azione di terapie basate non solo su farmaci consolidati come antiinfiammatori, colchicina ( negli attacchi acuti) e ovviamente l’allopurinolo per impedire l’aumento dell’acido urico nel sangue, ma anche nuovi come il febuxostat, e nelle forme acute anche l’uso di farmaci biologici come inibitori delle Interleukine. La dieta e l’apporto idrico è pregiudiziale per contenere la produzione di urati da parte dell’organismo, tenendo presente che non solo le carni rosse vanno limitate ma anche i superalcolici e il vino rosso, i pasti abbondanti e la sudorazione profusa e il mancato apporto idrico agevolano la insorgenza di crisi acute di dolorosissima artrite gottosa.